Introduzione

 

Il Piano triennale dell’offerta formativa, relativo al CONVITTO NAZIONALE “ MARIA LUIGIA”, è elaborato ai sensi di quanto previsto dalla legge 13 luglio 2015, n. 107, recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”;

  • il piano è stato elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definite dal dirigente scolastico con proprio atto di indirizzo del 15/12/2021;
  • il piano ha ricevuto il parere favorevole del collegio dei docenti nella seduta del 21/12/ 2021;
  • il piano è stato approvato dal Commissario Straordinario il 4/01/2022;
  • il piano è pubblicato nel sito web della Scuola e nel portale unico dei dati della scuola.
  • Il Convitto e la sua storia

L’attuale denominazione dell’Istituto trae origine da una statuizione di Maria Luigia che, sensibile ai problemi dell’istruzione, unificò nell’anno 1831 i due collegi esistenti in Parma: il Collegio dei Nobili e il Collegio Lalatta.

Il primo più antico:, molto più famoso ed elitario, fu fondato da Ranuccio I Farnese nell’ anno 1600 e fu inaugurato il 28 ottobre 1601.

Il secondo più assistenziale e meno aristocratico, fu istituito per volontà del canonico Mons. Antonio Lalatta ed inizio la sua attività il 1° novembre 1755.

La direzione del Collegio Maria Luigia fu affidata ai Benedettini e l’attività venne svolta nel Palazzo Bernieri fino al 1834, anno in cui l’istituto fu trasferito nel palazzo Lalatta (già palazzo dell’Arena) e il suo governo fu assunto dai Barnabiti fino al 1872.

Cessata in tale anno la gestione dei Rettori religiosi, ebbe inizio quella dei Rettori laici, senza però che intervenissero modifiche nei fini dell’ente. Il Collegio divenne, poi, Convitto Nazionale in virtù del R.D. 11-8-1896, n°398.

Da quel momento si sono alternati alla guida dell’istituto ben dieci Rettori.

Il primo fu Prof.Nisio, insigne umanista ed ottimo educatore. Negli ultimi anni si sono avvicendati: Prof. Trincas, Prof.Tenore, Prof.Ciofani, Prof. Petrillo, Prof. Margherita, Prof.ssa Bariggi e Prof. Amanzio Toffoloni. Da settembre 2019 il Rettore è il Prof. Adriano Cappellini.

 

Alunni illustri

Nella sua lunga storia numerosi sono gli uomini che, educati nel Collegio dei Nobili, conquistarono posizioni eccelse nella politica, nella gerarchia ecclesiastica, nella letteratura, nelle scienze e nell’arte. Per brevità ricordiamo pochi nomi tra i maggiori: Benedetto Odescalchi di Como, divenuto Papa Innocenzo XI, che proclamò il collegio “Re di tutti i Collegi”; Cesare Beccaria (dec.1740-1750) che fu alunno del Collegio per otto anni; Pietro Verri, che entrò nel collegio nel 1747, vi fu eletto Principe dell’Accademia degli Scelti nel 1748, ne uscì nel 1749.

In questi ultimi 100 anni è obbligo ricordare Cesare Zavattini, Giovanni Guareschi, Attilio Bertolucci e Francesco Squarcia.

 Indirizzi educativi

 Il Convitto Maria Luigia e le sue Scuole si propongono come centro polivalente volto alla realizzazione delle finalità dell’intero sistema educativo attraverso un forte legame con il mondo della ricerca, del lavoro, dell’economia e delle professioni .

  1. Potenziamento del carattere identitario.
  • La territorialità: il Convitto e le sue scuole sono una zona con confini concreti che la separano e la racchiudono fisicamente; è un sistema con luoghi che differiscono per precise prerogative, con una vita complessa ed articolata;
  • La polifunzionalità: nel Convitto e nelle sue scuole viene praticata un’ampia gamma di attività con le quali si perseguono più obiettivi, si affrontano più mansioni, si svolgono più prestazioni, dove si hanno più possibilità di iniziative;
  • La sinergia: tratto distintivo del Convitto e delle sue scuole è la sinergia tra le diverse parti che lo costituiscono e con il contesto in cui opera.
  1. Realizzazione delle proprietà qualificanti

1)   Il Convitto e le sue scuole come rete di opportunità per la filiera formativa da realizzarsi con:

- un’integrazione verticale, costituita dai livelli di interazione fra i sistemi formativi presenti all’interno;,

- un’integrazione orizzontale intesa come cooperazione con i sistemi formativi esterni (mondo del lavoro, delle ricerca ecc.) per esercitare il diritto/dovere formativo, esercitare l’alternanza scuola-lavoro, proseguire gli studi nel sistema universitario, ecc.);

- una apertura al territorio da realizzarsi con collaborazioni con soggetti istituzionali e privati, accordi di rete, partecipazione a concorsi;

- l’internazionalizzazione dei curricola e delle metodologie/strategie didattiche, effettuando scambi di ospitalità, stipulando accordi e protocolli con altri Paesi;

- il potenziamento delle attività integrative quali le attività fisico – motorie, musicali e teatrali effettuati anche in collaborazione con soggetti esterni.

            2)   Il Convitto e le sue scuole come comunità di apprendimento e di pratica per:

  1. Facilitare la motivazione necessaria a rendere l’apprendimento un’attività

La realizzazione della persona, nella società della comunicazione e della conoscenza, richiede la capacità di continuare ad imparare in vari modi durante tutta la vita e di adeguarsi rapidamente ed efficacemente alle nuove situazioni; significa farlo non da soli ma in equipe, vivendo consapevolmente dinamiche relazionali e comunicative complesse, orientate alla creatività, al servizio della collettività e dei singoli

  1. Fornire a tutti gli studenti le competenze di base.

Il curricolo scolastico deve essere uno strumento di riferimento per le competenze fondamentali di cui tutti devono disporre per vivere con successo nella società della conoscenza. Sono le competenze “tradizionali” quali la lingua italiana, le lingue straniere, quelle dell’ambito matematico e scientifico, competenze in campo digitale. Sono anche competenze trasversali, quali l’imparare ad imparare, saper assumere iniziative, avere la consapevolezza della propria cultura;

  1. Fornire un’istruzione equa e personalizzata che tenga conto delle diversità e che riduca l’abbandono.
  2. Preparare gli studenti alla cittadinanza attiva.

Fare aumentare la partecipazione giovanile alla democrazia rappresentativa implica i giovani ad essere cittadini  responsabili ed attivi e comporta l’assunzione  di valori fondamentali quali la pace e la tolleranza  di fronte  alle diversità; significa vivere la scuola come palestra di relazioni costruttive (superamento del conflitto, cooperazione, visione del bene comune, della giustizia, della dignità di ciascuno).

  1. Fornire al personale scolastico formazione e sostegno.

Sono gli adulti coloro che mediano tra un mondo in rapida evoluzione  e gli allievi. Quanto viene richiesto ai docenti è sempre  più impegnativo: operano con gruppi di allievi eterogenei in termini di lingua  e cultura di origine, di confessione religiosa, di capacità;

  1. Promuovere stili di vita positivi che potenzino l’autostima, relazioni sociali non disturbate, che prevengano e che contrastino le dipendenze.

Questa istituzione scolastica, consapevole che la sua funzione primaria è quella di realizzare  il diritto ad apprendere e alla crescita culturale di tutti gli studenti, individua percorsi multidisciplinari di educazione alla salute, consapevole che la prima prevenzione si attua nel realizzare un senso di appartenenza alla comunità scolastica.

Il Convitto e le scuole annesse

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Il Convitto e le scuole annesse presentano una singolarità: offrono agli studenti la possibilità di un tempo lungo (tempo scuola del mattino e del pomeriggio) che permette una migliore integrazione tra istruzione, formazione ed educazione.

Questa esperienza impone la sperimentazione della collegialità , nei tempi, negli spazi, nei momenti di lavoro di gruppo e di impegno individuale, nel tempo della mensa e del tempo ricreativo, che devono essere tutti accuratamente programmati. 

All’impegno per la realizzazione del raccordo curriculare fra i tre ordini di scuola dell’Istituto si affianca quello per la ricerca di una sempre maggiore coerenza interna a ciascuno di essi. Il curricolo dell’Istituto, nel dare il via ad un più organico processo di continuità, ha come punto di partenza le scelte effettuate a livello di ciascun ordine di scuola, nella prospettiva di realizzare un percorso formativo nel quale tutti gli alunni (in particolare i convittori, che maggiormente avvertono il disagio perché lontani dalla famiglia e  i più deboli che risentono della discontinuità) riescano a sviluppare le proprie potenzialità di socializzazione e apprendimento.

FINALITA’

OBIETTIVI

AZIONI EDUCATIVE ED AREE PROGETTUALI

Inserimento nella realtà scolastica

-  Conquista dell’autonomia

-  Capire, progettare, operare

-  Autonomia nei percorsi formativi

-  Capacità di lavoro in equipe

-  Ascolto come disponibilità ad apprendere

-  Accoglienza

-  Continuità

-  Apertura al territorio

-  Formazione del soggetto e della persona

-  Internazionalizzazione

-  Formazione del cittadino e cittadinanza attiva

-  Educazione all’identità

-  Trasversalità

-  Integrazione come risorsa

-  Valorizzazione dell’apprendimento

Crescita personale

-  Partecipazione attiva e consapevole

-  Conquista dell’autostima del

-  proprio valore come persona

-  riconoscere e rispettare la dignità dell’altro

Rapporti con gli altri e con l’ambiente

-  Conoscenza e condivisione di regole

-  Osservare e conoscere la realtà circostante

-  ascolto come rispetto dello spazio dell’altro e del valore della reciprocità

-  Capacità di dialogo e mediazione nel conflitto/differenze

Scuola dell’inclusione

L’inclusione e il successo formativo di tutti i nostri alunni sono lo scopo principale della nostra scuola. In modo particolare, la risposta alle nuove problematiche della disabilità, dei disturbi specifici di apprendimento e dei bisogni educativi speciali rappresentano un obiettivo strategico dell’istituto.

La scuola attua la piena accoglienza nei loro confronti, consapevole che la diversità è una risorsa. L’inserimento degli alunni diversamente abili nelle sezioni/classi è finalizzato alla piena integrazione di ognuno. Nella assegnazione dei docenti alle classi, nella formulazione degli orari e dei criteri di utilizzo delle risorse disponibili (spazi e attrezzature), l’istituzione scolastica presta particolare attenzione alle classi e alle sezioni in cui sono inseriti alunni diversamente abili.

Per ciascun alunno in situazione di handicap, la scuola, in collaborazione con la famiglia e con gli specialisti del servizio territoriale della AUSL predispone un apposito Piano Educativo Individualizzato. Per favorire l’integrazione la scuola si avvale di insegnanti statali specializzati, del personale ESEA dell’ente locale e dei collaboratori scolastici con “incarichi specifici”.

La scuola, inoltre, segnala le necessità di assistenza specialistica alla persona agli Enti Locali che, a loro volta, forniscono il personale necessario come supporto all’attività docente. In ogni caso le attività di integrazione e il conseguente intervento degli operatori riguardano tutta la classe o tutto il gruppo in cui è inserito.

Alunni diversamente abili

 La nostra scuola ha aderito e si attiene a quanto riportato nell’Accordo di Programma Provinciale, sottoscritto dalle scuole e dagli Enti Locali della provincia di Parma, al quale si rimanda.

Le attività di tipo individuale sono espressamente previste nel piano educativo individualizzato.

Per affrontare in modo sistematico le varie problematiche connesse, la scuola ha istituito il Gruppo di lavoro per l’Handicap (GLI)

Alunni con disturbi Specifici di Apprendimento – DSA

 La normativa sui disturbi specifici di apprendimento (DSA) in ambito scolastico ha introdotto, per la prima volta in un testo di legge,  la definizione di DSA, di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia, e ne ha disciplinato gli opportuni interventi, ai quali la nostra scuola si attiene.

Gli insegnanti dei diversi ordini di scuola partecipano alle diverse iniziative di formazione promosse sia all’interno del Convitto, che a livello provinciale e oltre. Nei confronti degli alunni con DSA, l’Istituto

  • attua iniziative mirate di prevenzione delle difficoltà e dei disturbi specifici di apprendimento fin dalla scuola Primaria;
  • monitora i processi di apprendimento evidenziati dagli alunni in lettura e scrittura attraverso l’utilizzo di prove oggettive nelle classi prime e seconde della scuola primaria;
  • collabora con l’ASL e il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Parma per l’individuazione precoce dei Disturbi specifici dell’apprendimento, con il coinvolgimento delle famiglie;
  • predispone gli strumenti necessari per la piena attuazione del diritto di apprendimento;
  • elabora i Piani Didattici Personalizzati, in base alla normativa prevista ( linee Guida per alunni con DSA e Legge 170/2010 ), prevedendo strumenti compensativi e dispensativi.

Si rimanda al VADEMECUM per l’accoglienza degli alunni con DSA.

 Scuola dell’inclusione e del successo formativo

 La direttiva del 2012, con cui il MIUR ha accolto gli orientamenti da tempo presenti in molti Paesi dell’Unione europea, precisa il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES), che si basa su una visione globale della persona fondata sul profilo di funzionamento e sull’analisi del contesto. Si evidenzia il ruolo fondamentale dell’azione didattica ed educativa, e quindi il dovere della Scuola di realizzare la personalizzazione del processo formativo di ogni alunno.

Si rimanda al VADEMECUM per l’accoglienza degli alunni con DSA.

 Nei confronti dei BES il nostro Istituto:

  • rileva i casi all’interno dei Consigli di classe;
  • individua le aree di funzionamento della persona nelle quali intervenire;
  • adegua le programmazioni delle discipline ai casi, attraverso la strutturazione di un Piano Didattico Personalizzato;
  • richiede, eventualmente, personale specializzato presente nei diversi enti territoriali.

 Il Gruppo di Lavoro per l’Inclusione

 Il G.L.I. discende direttamente dalla normativa D.M. 122/94 e LEGGE 104/92 e si occupa in modo specifico di tutto quanto riguarda la gestione delle dinamiche educative, relazionali e burocratiche legate alla disabilità: dall’assegnazione degli alunni alla classe al monitoraggio dell’azione educativa, ai rapporti con le famiglie e con gli specialisti della ASL.

E’ composto dal Dirigente Scolastico che lo presiede, dal Referente dell’inclusione, dagli insegnanti di sostegno, dai docenti curricolari, dai genitori degli alunni disabili, dall’educatore del Comune e del Convitto  e dall’equipe psico-pedagogica della ASL.

Funzioni: Il GLI cura tutte le problematiche relative agli alunni riconosciuti diversamente abili, promuove la collaborazione e il dialogo con le famiglie coinvolte e con i vari enti deputati al problema della disabilità. Promuove la sperimentazione di buone prassi e la promozione di un ambiente favorevole per l’apprendimento degli alunni diversamente abili.  Il GLI, si riunisce ad inizio e fine  anno ed ogni volta che se ne ravvisi la necessità, su convocazione del dirigente scolastico.

 Ha inoltre la funzione di analizzare le situazioni di alunni con disturbi specifici di apprendimento D.S.A., bisogni educativi speciali B.E.S. e alunni con ritardi di apprendimento a rischio di dispersione, e di coordinare le risorse dell’Istituto sia umane sia materiali al fine di trovare ed impiegare le strategie didattiche ed educative più appropriate.

Obiettivi:

il GLI ha l’ obiettivo è di favorire i processi di inclusione, la piena integrazione al gruppo classe e le condizioni per il successo formativo di tutti gli alunni e in particolare per coloro che si trovano in situazione di disagio. A tal fine esso si fa promotore delle seguenti azioni:

  • rileva le situazioni di disagio e gli alunni con bisogni formativi speciali;
  • promuove, per tutti gli alunni con disturbi specifici di apprendimento DSA e bisogni educativi speciali BES, un Piano Didattico Personalizzato che, in considerazione della natura dei disturbi/svantaggi riconosciuti, faccia seguire una proposta didattica adeguata e condivisa con la famiglia, in cui tutti gli operatori siano messi a conoscenza delle scelte metodologiche da adottare sinergicamente ed eventualmente da compensare con interventi che garantiscano il benessere psico-fisico dell’alunno/a. progetta attività di formazione, studio e ricerca relativa ai casi presenti a scuola;
  • monitorizza l’evoluzione dei casi rilevati;
  • promuove un dibattito culturale sul sito web della scuola sulle tematiche del disagio scolastico;
  • propone le modalità di gestione delle risorse umane, strutturali e strumentali per migliorare le dinamiche educative;
  • intrattiene rapporti costruttivi con il territorio e con le risorse del volontariato; adotta un calendario per gli incontri operativi.

Nell’ottica del piano delle attività per l’inclusione, a favore dell’apprendimento di tutti gli alunni, saranno valorizzate tutte le possibili flessibilità organizzative: la pratica laboratoriale, le classi aperte, i gruppi di lavoro.

Il Collegio Docenti favorisce l’adozione di una procedura unificata relativa al modello di Piano Didattico Personalizzato che, a partire dall’osservazione dei singoli alunni da parte dei docenti, si struttura come Patto Formativo condiviso con la famiglia, progettato dal momento del rilevamento dei bisogni educativi speciali dell’alunno e aggiornato nel corso dei singoli anni scolastici e negli anni successivi. 

Ultima revisione da Deborah Comper