La Biblioteca Antica
Collocata al primo piano in quella che fu la Galleria di palazzo Lalatta, la biblioteca storica del Collegio Maria Luigia si raggiunge percorrendo il corridoio del teatro la cui volta fu affrescata da Giovanni Gaibazzi (1808-1888), con un’ ampia allegoria raffigurante le Arti e le Scienze.
In fondo, sovrastata da un’ampia tavola policroma raffigurante gli stemmi dei Principi dell’Accademia degli Scelti, una pesante porta in legno immette nella Sala dei Giganti il cui nome probabilmente origina dalle sei alte statue monocrome di Dèi e Dée, dipinte tra le fale finestre” della parete nord, e tra quelle che nell’opposta si aprono su bgo. Lalatta, a sviluppo dell’ affresco della volta , opera del bresciano Lattanzio Gambara (1530-1574), su commissione di Antonio Tommaso Lalatta .
Lo spaccato, raffigurante la battaglia di Lepanto (1571), sarà iniziato e completato durante due “pause invernali “ dal lavoro ben più impegnativo dell’ affrescatura di sei campate e mezza (13 crociere) del Duomo di Parma (1565-67). E precisamente: dall’aprile all’agosto 1572 e dal dicembre 1572 al febbraio 1573.
A partire dal gennaio 2008, la volta della “Sala dei Giganti” sarà sottoposta ad un’opera di pulizia e restauro che si concluderà nel 2009, con la restituzione dell’affresco al suo originario splendore.
La Biblioteca Storica, dedicata in epoca modera a Mario Colombi Guidotti, allievo del Convitto, scrittore e saggista (Parma 1922-1955), presenta una volta a padiglione affescata del senese (o lucchese) Michelangelo Anselmi (1491-1554).
Delle quattro scene raffigurate, tre sicuramente raccontano episodi tratti dall'Antico Testamento; mentre la quarta nota come i "Pretendenti di Maria al Tempio, ha posto problemi d’interpretazione. Infatti, il dipinto " I Pretendenti", può in egual modo richiamare "Il miracolo del bastone fiorito", (Antico testamento, Numeri, cap.sedicesimo) sia l’episodio contenuto nei Vangeli Apocrifi che raccontano la Natività e l'Infanzia di Maria.
I volumi e le opere ivi contenute sono provenienti dal Collegio dei Nobili, fondato da Ranuccio I Farnese nel 1601 ( dov’è ora il palazzo del tribunale di Nicola e Luigi Béttoli). Nel corso del tempo, alcuni libri furono spostati nella Biblioteca Palatina., come testimonia una lettera di Carlo Maria Paciaudi, conservatore della regia biblioteca ospitata nell’edifico Palatino, datata 15 giugno 1768.
Da diverse indicazioni, è possibile dedurre che molte opere siano pervenute presso la biblioteca da donazioni dei conti San Vitale e dai Benedettini Cassinesi del Monastero di San Giovanni, che governarono il collegio dal 1831 al 1834 per volontà di Maria Luigia . Secondo quanto risulta da alcuni atti amministrativi, ad oggi il numero complessivo delle opere ammonterebbe ad un totale di 2169, mentre quello dei volumi a 4505.
Nel giugno del 2009, un’indagine approfondita portò a contare 114 incunaboli ( le prime opere a stampa comparse intorno al quindicesimo secolo): dodici volumi ritrovati rispetto ai sedici che l’Annuario del “regio Convitto”, pubblicato nel 1927, dichiarava perduti. L’arco temporale coperto dalla Biblioteca Storica, quindi, abbraccia più di quattrocento anni (le ultime opere risalgono al 1860).
In essa si possono trovare lo Rime del Petrarca , Tragedie di Racine, l’Odissea stampate dal Bodoni su libri in folio (ossia in grandi dimensioni). Sono altresì presenti almeno tre edizioni dell’Encyclopedie di D’Alembert e Diderot , l’opera matematica di Daniele Bernoulli (metà del sec. XVII- l’epoca della Histoire Naturelle del conte di Buffon), ma anche i primi volumi di chimica di Lavoiser-il padre della chimica moderna.
Numerose le opere di Tommaso d’Aquino Aristotele (secolo XV). Vasta la letteratura latina. Numerose le lettere aurtografe . dai Farnese al Granduca Ferdinando ( assassinato nell’ estate del 1801 a Fontevivo, mentre partecipava alla villeggiatura an nuale dei convittori nel locale Collegio dei Nobili). Rarissime carte militari policrome di città come Venezia, Londra, Lubecca…
Infine, è possibile ammirare, custodito in una teca di vetro, il modello di una fregata, regalo del re di Francia, Luigi XV al nipote Don Ferdinando di Borbone, futuro duca di Parma, che doveva servire alla formazione marittima del giovane duca. E’ possibile osservare un esemplare simile conservato presso il palazzo della Pilotta.
La biblioteca non è aperta al pubblico. E' possibile la consultazione del materiale per i docenti e studenti del Collegio Maria Luigia . Su appuntamento, per i docenti universitari e per gli studiosi accreditati dal Rettore.
Orari: dal lunedì al venerdì 8.30 - 16.30.
Ultima revisione da Deborah Comper