Viaggio della memoria a Monaco di Baviera - Dachau: classi 3A, 3B e 3C della Scuola secondaria di I° grado


Che le memorie personali restino come impigliate nelle cose, lo sperimentano tutti, prima o poi. Ci sono oggetti che diventano per noi preziosi o insopportabili perché trattengono in sé ricordi che non vogliamo abbandonare e altri dai quali non riusciamo a fuggire. Ci sono poi memorie che riguardano tutti, e tutte insieme vengono chiamate Storia. È la carta dei libri a raccontarle, ma il respiro dei decenni si è come depositato nei luoghi dove certe storie si sono svolte e allora è l’erba o la polvere, la pietra, il marmo, a volte perfino la luce, a trattenerne l’intensità.                                  

Per questo, il 9, 10 e 11 maggio, le classi 3A, 3B e 3C della Scuola secondaria di I grado del Convitto Maria Luigia, accompagnati dai professori William Gambetta, Paola Maniga, Rocco Russo, Alessandra Ghinelli, Paolo Di Vittorio, Alessandra Basso, Tina Martella e da Ilaria La Fata e Michele Guareschi del Centro studi movimenti hanno intrapreso un Viaggio della memoria a Monaco di Baviera.

Studenti e professori hanno così camminato sul piazzale, dove fino al 1979 sorgeva la Bürgerbräukeller, la birreria dalla quale Hitler scatenò il tentativo di colpo di stato del 1923 e dove nel 1939 sfuggì per pochi minuti all’attentato ordito ai suoi danni dal falegname Georg Elser. Si sono seduti sul prato di Königplatz, dove il 10 maggio 1933 i nazisti allestirono il grande rogo di libri ritenuti contrari allo spirito tedesco, molti dei quali scritti da autori ebrei e da avversari politici. Hanno attraversato la distesa polverosa del campo di concentramento di Dachau, dove la lucida ferocia hitleriana sperimentò i sistemi di reclusione e tortura che sarebbero diventati un modello per tutti gli altri campi nel resto d’Europa. Hanno camminato prima sull’erba del poligono di tiro delle SS a Heberthausen, dove tra il 1941 e il 1942 furono uccisi più di quattromila prigionieri di guerra sovietici  e poi tra le piante del commovente cimitero di Leitenberg. Hanno poi salito le scale di marmo dell’Università Ludwig Maximillian, fino al punto in cui nel 1943 furono arrestati, prima di essere condannati a morte, i giovani Hans e Sophie Scholl, per avere scritto e distribuito, insieme ai compagni del gruppo della Rosa Bianca, volantini di denuncia della barbarie nazista. E infine hanno camminato sul selciato antistante l’università, che tratterrà per sempre quei volantini, ora trasformati in marmo e incastonati alla pietra del piazzale, a perpetuo ricordo.

 

La memoria è un viaggio… e noi lo abbiamo percorso a piedi.

 

 

Photo gallery - Gita a Monaco classi 3°A - 3°B - 3°C

Ultima revisione da CATALDO ROCCO RUSSO