Mangiamo per vivere o viviamo per mangiare?


Intervento del dottor Paolo Orsi al Convitto Nazionale Maria Luigia

Mangiamo per vivere o viviamo per mangiare? Da questo stimolante interrogativo ha preso le mosse, nei giorni scorsi, l’intervento del dottor Paolo Orsi, che ha incontrato gli studenti delle classi II C e III C della Secondaria di primo grado del Convitto Nazionale Maria Luigia.

 Organizzato dalle docenti Alessandra Ghinelli e Alina Calandruccio, l’incontro, centrato su alimentazione e salute, ha registrato una positiva partecipazione degli studenti , che hanno rivolto numerose domande al relatore.

Orsi, direttore della struttura complessa di Gastroenterologia dell’Azienda USL di Parma ed ex allievo del Convitto, ha affrontato diversi temi con chiarezza e rigore. Dalla dieta ipercalorica, con il conseguente rischio di obesità, fino alla dieta ideale. Dalle allergie fino alle intolleranze, senza dimenticare i disturbi del comportamento alimentare.

Oggi – ha affermato il medico – conosciamo gran parte dei fattori di rischio delle malattie gastrointestinali, che vedono nelle scorrette abitudini e negli stili di vita, in particolare per quanto concerne una “cattiva” alimentazione, i principali responsabili. È fondamentale pertanto iniziare a diffondere la cultura di un’alimentazione corretta a partire dai banchi di scuola>.

La maggior parte dei giovani – ha sottolineato ancora Orsi - rischia di commettere errori nell'alimentarsi>. Ad esempio, saltare i pasti o prediligere la cena come pasto principale sono errori da evitare; così come la tendenza a consumare spuntini con cibi ricchi di grassi animali saturi o la preferenza per il fast food e lo scarso consumo di frutta e verdura.

 L’obiettivo – ha affermato, al termine dell’incontro, la professoressa Ghinelli – è quello di diffondere la cultura della salute e promuovere motivazioni che si traducano in comportamenti consapevoli e responsabili, evitando situazioni di rischio. Tali interventi, se adeguatamente condotti anche in ambito scolastico, riescono a promuovere un corretto stile di vita.

Ultima revisione da CATALDO ROCCO RUSSO